Marco Gualdani
29 February 2024

Prova Triumph TF 250-X; come va, pregi e difetti

Siamo volati in Florida per mettere alla prova l'inedita Triumph da cross, una moto che ha stupito da subito per la sua capacità di mescolare performance a facilità, mettendo tutti d'accordo. Una vera sorpresa

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Ci siamo, è finalmente arrivato il momento di mettere alla prova la Triumph TF 250-X. Il nostro Angelo Barbiero è volato in Florida per scoprire le qualità ciclistiche e motoristiche di questo modello che rappresenta il primo passo di Triumph nel mondo del cross. Un primo passo già concretissimo, perché la moto ha stupito sin dal primo sguardo per la qualità e la maturità del prodotto, che sembra avere alle spalle una evoluzione profonda. Triumph ha dichiarato che per arrivare alla versione definitiva, che mettiamo alla prova oggi, sono stati realizzati 150 "prototipi", di volta in volta sempre più definiti. Il "trucco" di un risultato così convincente sin dal primo vagito è che questa evoluzione non è stata solo affidata a piattaforme digitali, ma si è affiancato alla computerizzazione il lavoro dell'uomo sul campo, nelle piste, in mezzo al fango e alle buche. Per poter lavorare lontano da occhi indiscreti, Triumph ha realizzato un park enorme nei pressi di Atlanta con all'interno diversi tipi di piste tra motocross e supercross, dove Ricky Carmichael, Ivan Tedesco, Clement Desalle, Ivan Cervantes e tutti gli altri membri del test team hanno sviluppato la moto in assoluta tranquillità.

Una moto nata bene e poi modellata benissimo. Abbiamo chiesto a Carmichael quale sia il punto di forza della TF 250-X e chi ha spiegato che: "Sicuramente è il telaio; tutto il resto è più facile da realizzare e migliorare. L'importante è avere una buona base e per trovarla abbiamo lavorato veramente duro su tutta la moto, ma in particolare sul telaio, sulla base, le fondamenta della moto".

Come è fatta

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Prima di raccontarvi le sensazioni dinamiche, ricordiamo come è fatta tecnicamente. Ad alimentare la moto c'è un motore 4T con distribuzione bialbero compatto e leggero. Incentrato su un pistone in alluminio forgiato coadiuvato da valvole in titanio, ha rivestimenti interni realizzati con tecnica DLC a basso attrito, cover in magnesio e una frizione Exedy Belleville. La elettronica è potenziata dall'app MX Tune Pro (optional), che consente al pilota di modificare la mappatura motore praticamente in tempo reale, direttamente dallo smartphone, approfittando di un dashboard di controllo e diagnostica completo e programmabile.

A livello ciclistico il telaio in alluminio con un particolare ancoraggio del cannotto sul trave principale, leggero e ad alta resistenza con soluzione a doppia culla, progettato per garantire l'equilibrio ottimale tra prestazioni, contenimento del peso e flessibilità. Proprio il peso totale infatti è stato uno degli elementi chiave del progetto e vedrà la nuova TF 250-X stabilire, a detta di Triumph, un punto di riferimento per il miglior rapporto “peso/potenza” nella categoria. Abbinato al telaio troviamo un comparto sospensioni Kayaba: all'anteriore forcella a molla da 48 mm e al posteriore un mono con leveraggio.

L'impianto frenante è firmato Brembo ed è dotato di pinza anteriore flottante a doppio pistoncino da 24 mm, pinza posteriore flottante a pistoncino singolo da 26 mm e dischi Galfer (anteriore da 260 mm e posteriore da 220 mm). I cerchi in alluminio DirtStar serie 7000 e i mozzi in alluminio lavorato sono completati da pneumatici Pirelli Scorpion MX32. Il manubrio è griffato Pro-Taper ACF carbon e le manopole ODI completano la configurazione di serie. A completamento sono disponibili una serie di accessori pronto gara.

Come va di Angelo Barbiero

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Il nostro tester Angelo Barbiero con Ricky Carmichael

La prova si è svolta sulle varie piste del comprensorio di Gatorback Cycle Park, dove si corre la famosa gara Mini O's. Siamo nel nord della Florida, nel cuore del motocross della costa Est americana. Il primo approccio visivo con la moto è convincente. Guardandola da vicino e toccandola si ha l'impressione di avere a che fare con un prodotto maturo e non di una moto che fa oggi il suo debutto in una presentazione stampa, prodotta da una Casa che non ha il cross specialistico nella sua storia. Ma che è pronta a dire la sua da subito. La qualità delle finiture, le superfici ben raccordate e ben realizzate, plastiche morbide, sinuose ed efficaci, si trasformano in un equilibrio dinamico che poche moto possono vantare.

Prima di scendere in pista ci siamo chiesti a chi potesse assomigliare la Triumph, se qualche benchmark fosse sensibile allo sviluppo della moto. E la risposta è che la TF 250-X è unica nella sua capacità di abbinare performance di altissimo livello con una piacevolezza di guida che mette a proprio agio anche chi non è un pilota professionista; non dico che strizzi l’occhio all’amatore, ma che sia capace di essere accomodante, cosa che non sempre si apprezza sulle moto di nuova generazione. Il feeling è quello di una moto perfettamente riuscita, con una buona posizione, la sella è ben sagomata, non è solo efficace, ma anche comoda e la comodità ultimamente non è prerogativa di tutte le moto moderne. Un modello che mette tutti a proprio agio.

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Il motore è altrettanto convincente; è rapido a salire di giri ma non troppo, ha una buona massa volanica sufficiente a garantire un ottimo gancio marcia, ma anche un allungo più che soddisfacente. Avendo una buona profondità ti permette di mantenere lo stesso rapporto per affrontare le rampe lunghe dopo una curva, oppure anche tra una curva e l'altra. Possiamo inquadrarlo già come uno dei migliori motori della categoria, con una bella schiena e un bell'allungo, rotondo e piacevole da utilizzare.

Dove sono dovuto intervenire è sul bilanciamento, perché nei primi turni ho accusato un avantreno poco caricato, come se avessi il posteriore basso e un cannotto aperto, tanto da farmi "mordere" il canale in percorrenza e limitarmi quando prendevo in mano il gas in uscita. Per equilibrare, ho tolto un po' di freno di ritorno del mono, ho ruotato il manubrio in avanti e ho sfilato le piastre di 2 mm abbassando l'anteriore. Così facendo ho trovato un ottimo compromesso e ho iniziato ad apprezzare anche le doti ciclistiche, che sono quelle di una moto perfettamente equilibrata.

Bello anche il supporto dell'elettronico, il selettore a manubrio è piacevolissimo da toccare e molto intuitivo; il quickshifter è anche più sensibile rispetto a quello delle austriache, quasi da stare attenti a toccare involontariamente la leva; la cambiata è rapidissima.

Una moto unica, forse quella che mixa meglio performance e facilità, mettendo d'accordo un pubblico eterogeneo. Una moto amichevole, questo il suo più grande pregio. Complimenti Triumph!

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