Zanchi: "Ho evitato danni alla spalla, ma prima di tornare ci vorrà un po' di pazienza"

Ferruccio ci racconta i dettagli dell'incidente che lo ha tenuto lontano dai due GP italiani di Riola e Pietramurata. Un infortunio particolare che lo terrà lontano dalla moto ancora per qualche giorno

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Nel paddock del GP del Trentino, all'interno degli sfarzosi camion vetrati HRC, era presente anche Ferruccio Zanchi. Il giovane toscano schierato in MX2 è ancora convalescente dopo la caduta di qualche giorno fa, alla vigilia del GP della Sardegna di Riola. Un incidente che non ci voleva, soprattutto in questa fase della stagione in cui "Ferro" stava iniziando ad ingranare. Per lui si tratta del primo anno a tempo pieno in MX2 e il primo in sella alla Honda. L'obiettivo stagionale è quello di fare esperienza in vista di un 2025 più ambizioso sia dal punto di vista dei risultati, sia tecnico, potendo sfruttare una CRF250R che ci aspettiamo aggiornata sulla scia delle modifiche guadagnate quest'anno dalla sorella 450. Ma Ferruccio ha iniziato ben oltre le aspettative, sfiorando la vittoria assoluta degli Internazionali d'Italia a inizio stagione, per poi chiudere al sesto posto il primo GP in Argentina. La caduta è avvenuta in allenamento, in Croazia, su un terreno sabbioso e gli ha procurato una lesione a una spalla, come lui stesso racconta ai nostri microfoni.

Ciao Ferruccio, come stai adesso?

“Abbastanza bene, riesco a fare le cose quotidiane senza grossi problemi, tipo lavarmi la testa con entrambe le mani. Ma non riesco ancora ad alzare la mano troppo in alto e non ho molta forza nella spalla; quindi, prima di risalire in moto ci vorrà ancora un po’ di tempo. Giovedì (18 aprile, nda) ho una visita finalizzata a capire meglio le tempistiche. Ma ci vorrà ancora un po’ di pazienza”.

Che danni hai riportato?

“Nella caduta mi è uscita la spalla; fortunatamente siamo riusciti a rimetterla in sede quasi subito e non ho lesioni ai legamenti. Per quanto riguarda la stabilità è come se non fosse mai uscita, quindi questo è positivo, ma ho uno stiramento al piccolo rotondo che è il muscolo che aiuta a fare le extra rotazioni. I tempi per farlo guarire sono dalle due alle tre settimane”.

Cosa è successo?

“Era l’ultimo giro dell’allenamento, quando sono caduto e purtroppo, una volta a terra la moto mi ha colpito la spalla provocando quel danno, altrimenti non mi sarei fatto niente”.

Un incidente arrivato proprio quando non doveva.

“La stagione è partita bene con le prime gare degli Internazionali e alla prima del Mondiale in Argentina ho fatto una gara sorprendente, nonostante fossi partito sempre indietro. Poi in Spagna abbiamo avuto un po’ di problemi e avevo voglia di rifarmi a Riola e Arco. Ero pronto, ma abbiamo dovuto affrontare questo stop. Il Campionato è lungo e ho tempo di rifarmi”.

Com'è correre a tempo pieno nella MX2?

“Rispetto all’Europeo è aumentato l’impegno del weekend, con sei entrate in pista invece di quattro, c’è meno tempo tra una manche e l’altra e l’intensità durante la gara è molto più alta, perché il livello in pista è più equilibrato e per tenere la posizione devi girare con gli stessi tempi fino alla fine della gara, non puoi permetterti di rallentare troppo il ritmo nel finale”.

Per te il 2024 è un anno di apprendistato nel Mondiale, come te la stai vivendo?

“Mi trovo bene, sono in un ambiente positivo che riesce a tirarmi fuori il meglio. Il team non mi mette troppa pressione e io so quello che devo e posso fare, in base ai risultati degli allenamenti”.

Dopo la gara in Argentina il team owner Giacomo Gariboldi ha fatto un post su Facebook in cui ha festeggiato il tuo debutto paragonandolo a quello di Tim Gajser; facendo intendere che anche tu farai grandi cose. Ti ha fatto piacere?

“Tanto piacere. È sempre una cosa molto positiva essere paragonati a un pilota come Tim. La strada per diventare come lui è ancora molto lunga, ma mi dà fiducia sapere di essere sulla strada giusta”.

Come pensi di programmare il rientro in gara? Ti prenderai i tuoi tempi o vorrai ricominciare subito da dove hai lasciato?

“Rientrerò con calma, quando sarò al 100%. Il livello è alto e rientrare in anticipo per fare una gara senza essere al top non ha molto senso nella mia situazione. Una volta guarito del tutto continuerò a cercare di fare delle belle gare, come la prima in Argentina”.

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