Oggi le moto sono ancora due (250 e 450), ma la gamma enduro è molto ampia.
“Noi riceviamo dal Giappone le versioni RX che altro non sono che delle cross con cavalletto, serbatoio più grande, centralina e mappature diverse, setup sospensioni dedicato e 18’’ posteriore. Una piattaforma mondiale. Noi montiamo quello che serve per poter rispettare le regole di circolazione in Europa (compresa l’Inghilterra). Su questa base deriviamo due ulteriori cilindrate la 300 e la 400 e proponiamo anche le corrispettive versioni Special: si tratta di un kit del valore di circa 3.500 euro, che offriamo a 1.300 euro in più rispetto al listino delle moto standard. Lo scorso anno, poi, ricorreva il 50° delle Honda da cross e abbiamo creato anche le versioni Anniversary. Insomma, con 2 modelli abbiamo creato una gamma enduro di ben 12. Senza contare tutte le parti speciali del nostro catalogo sviluppate sulle moto da gara che sono a disposizione di tutti e creano ulteriori personalizzazioni”.
Quelli trascorsi sono stati 10 anni particolari per il prodotto Honda, che sembrava aver ridotto l’impegno nel fuoristrada, non solo in Italia. Oggi l’impressione è di vivere un importante rilancio.
“Honda ha deciso di continuare a sviluppare il prodotto, portando avanti la sua filosofia, quella di proporre moto durevoli nel tempo e alla portata di tutti, senza estremizzare le prestazioni. Questa costanza alla lunga premia perché coinvolge la massa, piuttosto che mirare a un determinato tipo di pilota”.
Uscendo dai nostri confini, Honda è passata a non essere più presente direttamente in nessun campionato, a essere ovunque: MXGP, Supercross, Dakar, Enduro. Suzuki si è arresa, Honda ha spinto sull’acceleratore.
“L’obiettivo è far vedere che il marchio esiste ed è vincente; questo trascina poi tutto il resto e non si limita alla parte fuoristrada. Per esempio, vincere la Dakar porta benefici anche e soprattutto alle vendite delle maxi enduro come Africa Twin e Transalp”.
Il fuoristrada è solo una piccola percentuale dell’attività di Honda, ma ha un peso enorme sulla reputazione di un marchio. Il rischio vale la candela?
“Sì. L’impegno parte dal Giappone, sotto forma di sviluppo del prodotto in una condizione estrema. Più fai bene nelle situazioni dell’offroad e più hai il peso di quanto vale il tuo prodotto. È fondamentale essere presenti alle gare, è fondamentale cercare di vincere o stare davanti; finché lo fai vendi le moto, appena ti fermi smetti anche di vendere. Potrei farti mille esempi”.